Pier Giorgio Amendola

Pier Giorgio Amendola è nato a Roma l’1/11/1984. Dopo un periodo di studio presso “l’Universidad de Valencia” in qualità di studente Erasmus, nel febbraio 2008 ha conseguito la Laurea Triennale in Scienze Biologiche (indirizzo fisiopatologico) presso l’Università degli Studi Roma Tre. Nel giugno 2009 ha iniziato un tirocinio nel laboratorio di Oncogenesi Molecolare dell’Istituto Regina Elena, sotto la supervisione della Prof.ssa Ada Sacchi. Nel luglio 2009 ha vinto la borsa di studio “Sergio Lombroso” per svolgere la tesi di Laurea Specialistica in Biologia Applicata alla Ricerca Biomedica presso il Weizmann Institute, ospitato dalla Prof.ssa Varda Rotter.
Progetto di Ricerca
Nell’ottobre 2009 si è recato presso il Weizmann Institute in qualità di Visiting Student. Il suo progetto di ricerca è focalizzato sullo studio del gene oncosoppressore p53. Nella forma wild type p53 gioca un ruolo chiave nel prevenire lo sviluppo del cancro ed è per questo conosciuto come “il guardiano del genoma”. Mentre l’attività oncosoppressoria di p53 è stata chiaramente stabilita, meno attenzione si è data fino ad oggi al ruolo di p53 nei processi di differenziamento cellulare e di sviluppo. Un crescente numero di dati derivati da modelli in vitro sembrano suggerire che p53 funzioni come regolatore del differenziamento cellulare. In certi casi p53 sembra favorire il differenziamento cellulare, in altri casi sembra sopprimerlo. Risultati preliminari riguardanti la funzione regolatrice di p53 durante l’adipogenesi suggeriscono il suo effetto soppressivo in questo programma di differenziamento. Per questa ragione, il progetto di ricerca si concentra sulla adipogenesi, nel tentativo di comprendere il meccanismo molecolare mediante il quale p53 influenza tale programma di differenziamento. Questa nuova e unica funzione di p53 suggerisce la possibile influenza di questa proteina sul metabolismo degli acidi grassi e quindi sulla produzione di energia, sull’obesità e sulla sintesi delle membrane. Queste funzioni sono tutte importanti anche per la progressione tumorale. Il progetto di ricerca si inserisce in un piano di collaborazione tra l’Istituto Regina Elena di Roma e l’Istituto Weizmann.