Paola Antonello

Paola Antonello è nata a Vicenza il 25 settembre 1992. Ha conseguito la Laura Triennale in Biotecnologie presso l’Università degli Studi di Padova nel 2015 e sucessivamente la Laurea Magistrale in Pharmaceutical Biotechnologies presso lo stesso ateneo. Nell’ultimo anno del percorso di studi della Laurea Magistrale ha svolto un tirocinio presso l’istituto di ricerca di Bellinzona in Svizzera presso il laboratorio del Prof. Marcus Thelen dove ha studiato il ruolo del recettore ACKR3 (Recettore Atypico delle Chemochine) nell’indurre metastasi di tumori ematologici. Sucessivamente ha svolto il suo Dottorato di Ricerca presso l’Università di Berna in Svizzera sotto la supervisione del Prof. Thelen. Ha concluso un progetto di studi con due articoli pubblicati in giornali “peer-reviewed” i cui risultati ottenuti hanno permesso di rivalutare il concetto di “migrazione collettiva” per i tumori solidi, contribuendo alla comprensione dell’invasione dei tessuti da parte dei tumori ematologici e fornendo nuove intuizioni per l’individuazione di nuovi bersagli per l’intervento terapeutico.

Progetto di Ricerca

Il melanoma è il più aggressivo e letale tra i tumori della pelle, a causa della sua capacità di sviluppare resistenza alle terapie attuali, La risposta all’immunoterapia nei pazienti affetti da melanoma è stata recentemente correlata all’aumento dell’espressione degli immunoproteasomi (IP). Gli IP sono una forma specializzata di proteasomi che viene aumentata in condizioni infiammatorie con il ruolo di degradare proteine all’interno della cellule. L’attività sia dei proteasomi che degli IP è regolata dall’associazione del core catalitico con diverse subunità regolatorie, ad esempio, le subunità 19S come PSME4. Tuttavia, la composizione precisa dei complessi IP nel melanoma e il loro coinvolgimento nella presentazione dei peptidi non sono stati ancora chiariti. Di recente, il laboratorio della Prof. Merbl ha identificato un nuovo meccanismo di evasione immunitaria guidato da un’alterazione nella composizione del complesso proteasomico. Le evidenze supportano fortemente che la composizione del proteasoma e l’interazione tra IP e PSME4 siano determinanti cruciali nella progressione del melanoma e nella risposta all’immunoterapia.

Mi propongo di contribuire in modo significativo all’avanzamento della medicina personalizzata basata su PSME4 e sulla funzione del proteasoma nei pazienti affetti da melanoma. I nostri approcci unici consentiranno di analizzare, in modo senza precedenti, l’interazione complessa tra l’eterogeneità del proteasoma, la degradazione di determinate proteine, la progressione del melanoma e l’immunogenicità. Inoltre, identificare gli obiettivi specifici della degradazione e le vie cellulari con cui sono associati getterà luce sui meccanismi molecolari alla base della progressione del melanoma e della risposta (o resistenza) all’immunoterapia.